Cari Amici della Fondazione,
come già sapete alle 24 di oggi lascio il mio incarico.
La decisione era presa da tempo ma c’è stata una accelerazione nei tempi a causa degli ultimi eventi.
Nei giorni scorsi qualcuno di voi, anche se con molto garbo, mi ha fatto notare che, vista la situazione in cui stiamo, non avrei dovuto dimettermi.
Ho pensato a lungo e mi è venuto in aiuto, come altre volte mi è accaduto, il nostro Fondatore, con un invito che mi ha spesso rivolto (e che ha rivolto a tanti altri suoi allievi): “misurati”.
Ed io mi sono misurato.
Mi auguro che tutti quelli che dicono di volere aiutare la Fondazione lo facciano. Nessuno di noi però può illudersi che si possa rimanere così come siamo e le cose che vanno fatte per salvare la Fondazione richiedono una assenza totale di emotività.
Ed io sono maledettamente emotivo.
Non riesco a pensare alle persone come a dei numeri !
Nessuno può chiedermi di cambiare la mia natura.
Non sono vile, mi sono semplicemente misurato.
Sono da quasi trenta anni nella Fondazione. Avrò probabilmente commesso anche degli errori ma tengo a dirvi, e mi dovete credere, che ho sempre agito in buona fede facendo quello che in quel momento era mio dovere fare.
Approfitto, tramite il Sindaco di Maddaloni, Rosa de Lucia, che in questo momento è particolarmente vicina alla Fondazione, ed a cui consegnerò questa mia lettera, per ringraziare la Città per l’ospitalità che mi ha dato e che in questi anni ho servito in silenzio facendo il mio dovere.
Un abbraccio a tutti
Giusto Nardi
